Devo a Roberta Giudetti il suggerimento di raccontare come nacquero le mie opere ispirate al romanzo di Georges Perec La vita, istruzioni per l’uso – La vie mode d’emploi – 1978 e ammetto che ora, in questo istante, mi sento euforica ed emozionata all’idea di ripercorrere la mia avventura.
Aprendo il romanzo “La vita istruzioni per l’uso” si nota subito accanto al titolo la dedica
Alla memoria di Raymond Queneau –
nella pagina successiva si legge:
Guarda a tutt’occhi, guarda
Jules Verne, Michele Strogoff
nella pagina accanto inizia il PREAMBOLO con l’incipit
L’occhio segue la vie che nell’opera gli sono state disposte
Paul Klee Pädagogisches Skizzenbuch
Mi rendo conto che parlando oggi della mia esperienza è inevitabile arricchirla di particolari che allora erano solo nel mio inconscio ma che oggi sono chiari e forti.
Avevo nella mia libreria il magico libro di Queneau “Cent Mille Milliards de Poèmes” edito da Gallimard nel 1961, ho letto molti libri di Giulio Verne nella mia adolescenza e Paul Klee è uno dei miei maestri che, insieme a Kandinsky, hanno ispirato molti miei lavori. Ero pronta per appassionarmi alla lettura del romanzo di Perec. Questa per me è l’intuizione, la dote di chi possiede una certa capacità di sintesi e di serendipità: il frutto di un lavoro continuo di collegamenti che nasce dalla conoscenza.
Una piccola curiosità: leggo oggi su Wikipedia questa frase:
“Il libro più noto di Perec è, probabilmente, La vita, istruzioni per l’uso – La vie mode d’emploi – 1978, dedicato alla memoria di Raymond Queneau nel quale descrive in modo metodico la vita dei diversi abitanti di un immobile parigino seguendo uno schema circolare (lo schema del cavaliere, ripreso dal movimento del cavallo nel gioco degli scacchi). Con questo libro ha ottenuto il Prix Médicis.”
Gioco degli scacchi ?, la mia prima ricerca artistica, tutto torna, non è emozionante?
Georges Perec
la copertina del mio libro
prima edizione BUR – maggio 1989 – Rizzoli
Tag: arte, Georges Perec, intuizione, letteratura, lettura, serendipità
novembre 29, 2008 alle 2:33 PM |
tutto torna sì! A volte con la mossa del cavallo, a volte con le mosse più rette degli altri pezzi. Qualche volta qualcuno si perde ma poi tutto torna.
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