Fado… mio vagabondo di strada
Fado … ciò che tu ami è il frastuono
di uno scialle e di una chitarra…
Fado… una voce che ti chiama
Parole estrapolate dalla bella canzone “Ser Fadista”, letta, vista ed ascoltata nel blog di photographo ergo sum , che mi hanno riportata all’ anno 1990 quando passai una decina di giorni a Lisbona durante una mia mostra dal titolo “Il vuoto meraviglioso” presso l’Istituto Italiano di Cultura. E come potrei dimenticare l’ascolto del fado in un piccolo bar Tasca do Chico, Rua do Diario de Noticias, 39: una musica appassionata, stringente, unica e come non tornare a casa con il cd della cantante quasi sconosciuta ma sincera “fadista” insieme a quello più noto di Amalia Rodriquez?
Voce e chitarra – Fado a Lisboa Antiga 1994 (inedito)
voce e chitarra – 6 fogli 21×29,7 un polittico dedicato al fado
Nel 1990 non so per quale combinazione quasi tutte le vetrine delle Librerie avevano in bella vista il libro “Una sola moltitudine” a cura di Antonio Tabucchi e l’ immagine del poeta Fernando Pessoa campeggiava ovunque. Naturalmente non potevo farmi mancare una visita al Brasileira il bar più famoso di Lisbona, per la frequentazione del poeta. Appena fuori della porta del bar ecco la statua di Pessoa e la sedia vuota accanto a lui dove è di rigore farsi fare una fotografia in compagnia del poeta. Purtroppo la mia non l ‘ ho ritrovata tra le vecchie foto e mi dispiace un po’.
Anni dopo, a Rovereto, per la mostra “Quadri per una Biblioteca” Mario Cossali nella presentazione del catalogo mi dedicava questa bella poesia di Fernando Pessoa e non finirò mai di ringraziarlo per la sensibilità di questo suo accostamento poetico alle mie opere
“Le bolle di sapone che questo bimbo
si diverte a staccare da una cannuccia
sono traslucidamente tutta una filosofia..
Chiare inutili e passeggere come la Natura,
amiche degli occhi come le cose, sono quello che sono
con una precisione rotondetta e aerea,
e nessuno, neppure il bimbo che le libera,
pretende che siano più che non sembrino”
Tag: Amalia Rodriquez, Antonio Tabucchi, bar Brasileira Lisbona, fado, Fernando Pessoa, Lisboa antiga, Mario Cossali, photographo ergo sum, Tasca do Chico Lisbona, una sola moltitudine, voce e chitarra - fado a Lisboa Antiga opera di maria luisa grimani
marzo 28, 2013 alle 6:53 am |
Maria Luisa, sono contento che le mie immagini ti abbiano suscitato questi ricordi e risvegliato le emozioni che il fado e la grande cultura portoghese portano con sè –
ho in programma un viaggio a Lisbona, seguirò allora le tue tracce e porterò negli occhi le tue tavole, con il tuo tratto nero intrecciato a quello rosso tanto intimamente come la voce del fadista lo è con la chitarra e il destino
un caro saluto
marco
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marzo 28, 2013 alle 2:56 PM |
Questo post fa venir voglia di andare a Lisbona “in compagnia” di Tabucchi e Pessoa! 🙂
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marzo 29, 2013 alle 10:49 am |
Caro Marco, sto apprezzando sempre di più, attraverso il tuo blog, le fotografie in bianco e nero. Il loro gioco raffinato di chiaro e scuro va oltre il visibile! Mi aspetto una bella foto di te accanto a Pessoa! Ancora grazie per le tue belle parole!
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marzo 29, 2013 alle 10:56 am |
Godot, mi ricordo bene di te a proposito dell’aiuto che mi hai dato nel tradurre Emily Dickinson! Ti prenderei volentieri a braccetto in quel di Lisbona tu, io, Tabucchi, Pessoa e tutte le persone che amano la poesia! Grazie
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marzo 29, 2013 alle 1:10 PM |
@Maria Luisa… sarebbe un onore! 😀 Mi fa piacere che ti ricordi! Per me è molto più facile visto che ti ho salvata tra i siti preferiti… ma sono stata un po’ lontana dal web!
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marzo 29, 2013 alle 2:35 PM |
A proposito del web, gentile Godot mi puoi spiegare perchè una volta cliccavo sull’icona di chi mi scriveva ed entravo direttamente nel suo blog, ora mi appare la cartolina del gravatar e addio non riesco più a vedere nessuno? Mi aiuti a capire un po’ anche questo mistero? grazie
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marzo 30, 2013 alle 8:04 PM |
E’ una cosa legata a “Gravatar” (ossia l’icona) se però clicchi sul nome e non l’icona del commentatore dovresti andare al suo blog!
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aprile 2, 2013 alle 9:05 am |
Quando si dice “ce l’hai sotto il naso”… grazie per la “dritta”!
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marzo 29, 2014 alle 8:58 am |
Quanti ricordi ed emozioni mi sono ritornate alla mente. Stesso viaggio e stesso itinerario. 🙂
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marzo 31, 2014 alle 9:47 am |
Mi fa piacere averti suscitato ricordi piacevoli! Una domanda: noto che in molti tuoi quadri l’azzurro è dominante: non è che anche tu hai subito il fascino degli azulejos?
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aprile 1, 2014 alle 9:45 PM |
anche.. 🙂
Però anche gli altri colori mi necessitano…rosso…giallo…e cerco di farli esprimere secondo i moti dell’anima . Spiritualità e passione si contrappongono, ma nello stesso tempo fondendosi raggiungono l’equilibrio. I colori unendosi formano linguaggio e sicuramente tu capirai quello che intendo dire…
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